Tutti gli esseri viventi del pianeta (persone, animali e vegetali) sono governati da 3 leggi:
- Non dolore
- Bisogni
- Economia
1) LEGGE DEL NON DOLORE
Ogni organismo (umani, animali e vegetali) ricerca per la sopravvivenza l’assenza del dolore / disagio / fastidio.
Tutto quello che facciamo, le posizioni che assumiamo, i movimenti che eseguiamo sono determinati dall’eliminare il dolore. Se tieni la testa inclinata da un lato o ti curvi in avanti con la schiena non è una scelta cosciente ma è il corpo che in autonomia trova la posizione in cui non sente dolore.
Quando un genitore o un famigliare ti dice: “devi stare attento a stare dritto con la schiena perché ti stai curvando in avanti”, in realtà non è una questione di volontà ma di decisioni inconsce. Per poter cambiare la situazione bisogna prima capire le cause che ti portano ad assumere posizioni scorrette e poi rinforzare la muscolatura e riabituare il corpo a stare nella posizione corretta.
Il non voler sentir dolore comprende anche i disagi e l’insoddisfazione. Se ad esempio non siamo soddisfatti del nostro aspetto fisico questo ci creerà disagio fisico ed emotivo e quindi cercheremo una soluzione (che per alcuni sarà modificare l’aspetto fisico e per altri sarà compensare il disagio mascherandolo con atteggiamenti posturali o compensi emotivi).
Quindi questa prima legge è in senso più generale la spinta ad agire in maniera volontaria o involontaria per risolvere una situazione in cui non stiamo bene.
Hai mai visto un albero cresciuto in posizione distorta? Quell’albero cercava la luce che gli è fondamentale per sopravvivere per cui ha preferito incurvarsi e modificarsi pur di vivere.
2) LEGGE DEI BISOGNI
La legge dei bisogni è subordinata alla legge del non dolore, infatti noi mangiamo perché sentiamo il disagio di avere la pancia vuota o beviamo perché sentiamo il fastidio di avere sete (gola secca). Quindi tutte le azioni che noi facciamo sono spinte dal voler togliere il dolore che percepiamo.
I bisogni sono quelli più facilmente riconoscibili e fondamentali per sopravvivere: ad esempio mangiare, bere, dormire, scaldarsi, respirare.
3) LEGGE DELL’ECONOMIA
L’ultima legge significa che l’organismo cerca sempre di soddisfare le due leggi precedenti spendendo meno energia possibile, cerca la strada meno dispendiosa per ottenere quello di cui ha bisogno. Se ci sono più azioni possibili per eliminare un dolore o per soddisfare un bisogno il nostro corpo sceglierà sempre quello che implica meno fatica in termini di energia. Solo nel caso che la strategia per soddisfare il bisogno sia pericolosa allora il corpo è disposto a spendere di più. Non si può vivere senza spendere ma si può decidere come spendere.
Questo vale per i vegetali gli animali e gli uomini. Tutto quello che facciamo e che siamo è subordinato a queste leggi.
LE 3 LEGGI E LA SCHIENA
Il nostro corpo è guidato dal sistema tonico posturale che segue le 3 leggi. Il STP si è sviluppato insieme all’uomo ed ha superato migliaia di anni di “battaglie” per la sopravvivenza. Sono meccanismi inconsci e antichi e potenti impossibili da modificare.
Il sistema tonico posturale è un insieme di strutture che risiedono nel sistema nervoso centrale e periferico. È progettato per reagire agli stimoli, trovare soluzioni e adattarsi fino a quando gli è possibile. Riceve segnali da tutto il corpo tramite i recettori (occhi, bocca, naso, orecchie, pelle, piedi, muscoli, organi interni).
Qualunque cosa modifichi anche solo temporaneamente il nostro sistema tonico posturale crea un disagio chiamato spina irritativa, ad esempio quando devo mettere per la prima volta gli occhiali la stanghetta laterale creerà disagio al nostro occhio poi col tempo l’occhio si abituerà.
Il nostro corpo cerca una soluzione per non sentire la spina irritativa, che può essere percepita a livello cosciente, essere nascosta dal passare degli anni o esistere a livello sottocorticale, creando dei compensi o delle retrazioni muscolari.
Il cervello se non può rimuovere il dolore, sceglie di ignorare e dimenticare il segnale del dolore.
In caso di trauma ad esempio ad un ginocchio (cado dalla bici e picchio il ginocchio sull’asfalto) per non sentire il dolore il STP troverà la posizione in cui l’articolazione soffre meno (ad esempio mantenendo il ginocchio leggermente piegato) e poi per non spendere troppe energie creerà più tessuto connettivo in quella zona per bloccare l’articolazione. Se non intervengo attivamente per sbloccare la situazione l’articolazione di quel ginocchio rimarrà bloccata e quindi funzionerà meno.
COSA CAUSA GLI SCOMPENSI
Essendo il nostro corpo una bilancia che tende all’equilibrio, se una parte del corpo funziona meno (ZONA IPO) ci sarà una parte del corpo che dovrà funzionare di più (ZONA IPER). In questo caso potrebbe essere l’altra gamba ma potrebbe essere anche la schiena, non è detto che la zona iper sia vicino a quella ipo.
La zona iper, nello svolgere il doppio del lavoro andrà incontro al dolore. Andando quindi a ricercare la causa, eliminerò l’origine del problema e quindi le zone diventate iper potranno tornare a funzionare normalmente, dunque il dolore passerà.
Il nostro corpo è formato da catene neuro muscolari tutte collegate tra loro. Per trovare l’origine di un problema è necessario ricercarne la causa.
In alcuni casi il dolore è vicino alla causa altre volte, essendo un effetto, ne è lontano.
Prendendo ad esempio il dolore al ginocchio, ne conseguirà una cattiva postura nel deambulare con conseguenti dolori alla schiena.
In questo caso il mal di schiena è un effetto e la causa è il problema del ginocchio.
Per risolvere il problema del mal di schiena sarà necessario agire sulla causa e dunque sul dolore al ginocchio.
CONCLUSIONI
In conclusione, tutto quello che siamo oggi è dovuto a quello che ci è accaduto nel passato e tutto quello che facciamo e siamo oggi influenzerà il nostro futuro.
Tutti gli interventi, i traumi sia fisici che psicologici, le cicatrici, le preoccupazioni, lo stress ed il respiro influiscono su tutto il nostro corpo e possono causare problemi.
Per stare meglio dobbiamo risalire alla causa primaria, all’origine dei problemi, rimossa quella causa o risolto quel problema il nostro corpo starà meglio.
Se vogliamo che la schiena sia sana, è necessario capire quale sia la vera causa del problema e agire per risolverla, finché ci si curerà solo del dolore e non della causa, la schiena non sarà mai sana.
Dott.ssa Marta Porzio